Tra un problema, una risata, una cena sul patio delle ville del Resort Le Saline o un aperitivo al Malì Beach Bar siamo quasi alla fine del quarto mese di “stagione”. La parola “stagione”, in napoletano spesso rafforzata dalla doppia “g” che ne enfatizza il suono più corposo e di godimento, quasi a gustarne già dal solo pronunciarlo la sensazione di sole, relax, divertimento. In una parola: vacanza.
I nostri ospiti continuano a lasciarci i loro cuori e la loro forte voglia di ritornare. Soprattutto le famiglie con i bambini, i veri protagonisti della vita qui a Le Saline. Sono loro che riempiono i prati. Sono loro che scorrazzano per i lunghi viali che conducono al mare. Sono loro che sorridendo cercano di salutarti nella lingua di questo posto. Quell’italiano che magari fino a qualche giorno prima nemmeno sapevano esistesse.
E così ti ritrovi il piccolo russo apostrofarti con un “buongiorno”. Oppure la tedeschina sforzarsi per dire “grazie” alla conquista di una caramella. Le Saline si riempiono di passeggini e di occhietti vispi di neonati curiosi e attratti dal verde tutt’intorno a loro e da quel mare che splende di luce riflessa abbracciando l’intera baia e le ville de Le Saline. E i genitori al settimo cielo. La scena splendida di un padre che si ritrova il suo dito grosso vincolato nel pugno di una piccola mano non è altro che una dichiarazione di resa alla notte passata insonne. E la giusta ricompensa per chi sa già che la sua vita ormai non gli appartiene più.
In Villa Santa Maria oggi è l’ultimo giorno di Carlos da Sevilla. Con moglie e figli al seguito ha goduto un po’ di tutto, dagli aperitivi al Malì beach bar che sono insieme alle vele e all’area relax le novità del 2015 fino alla splendida vista di cui gode questa “villa con tre camere da letto”. Ogni mercoledì e domenica di luglio e agosto il garden del Malì ospiterà musica dal vivo e l’ “all you want eat” di qualità ideato dai nostri cuochi in abbinamento al drink scelto. Abbiamo avuto fino ad ora vari gruppi, tra cui i Nero su Bianco trio, i Voodoo Music from the Stars, Fabio Beozzi e The Box, il dj Marco Corda con il sassofonista Gianni Pintus, DJ Max Giorgioni per una serata dal sound più lounge. Mercoledì prossimo 29.07 ci saranno i Wide Acoustic Duo.
E poi l’area relax con Mattia chiamata anche “sogno” alle prese con i vari massaggi: dal foot reflexology allo shiatsu al californian. I veli dell’area relax da un lato e le vele sui sofà bed bianchi dall’altra a dare quel tocco di libertà che qui a Le Saline tanto si ama e si cerca di trasmettere.
Con le nuove ville qui nel Golfo siamo arrivati a 21 per una capienza totale e giornaliera di circa 126 persone. Una babele di lingue considerando poi la provenienza dei nostri ospiti: a Giugno su 90 famiglie ben 21 tedesche, 16 italiane, 10 svizzere e via via le altre nazioni: Paesi Bassi, Regno Unito, USA, Norvegia, Lussemburgo, Svezia, Slovacchia, Slovenia, Romania, Austria, Spagna, Australia, Russia, Ucraina, Ungheria, Repubblica Ceca, Francia, Canada, Polonia, Brasile, Belgio, Lituania, Irlanda.
Come succede agli ambiziosi. Si perde la propria vita con l’ambizione. “Non ci si arrampica mai tanto in alto come quando non si sa dove si sta andando”. Il Napoleone. Che magnifico personaggio. Osare è la chiave del passo in più. Osare è l’arma dell’ambizioso. Come quei bambini che sfuggono correndo alla presa dei genitori e si tuffano in mare. Il primo passo verso la libertà. E la solitudine. Come chi comanda. Solo. Libero. Ma solo. La libertà che non rappresenta nient’altro che l’intelligenza. La libertà non è altro che una diretta conseguenza dell’intelligenza come diceva Curzio Malaparte. Come l’esplosione dei colori nei spettacolari lavori di Leonid Afremov. Come la solitudine dei suoi viali e dei suoi ombrelli. Come la passione dei baci che dipinge, dei balli e degli intrecci.
Giugno e luglio molto intensi alle Saline con una sorpresa piacevole quest’anno: un netto incremento di ospiti italiani. E con lo squinternato “Signor Bertelli” in giro tra mille richieste, mille ritocchi, mille piccole manutenzioni. Il manutentore-personaggio è sempre lì dietro l’angolo combattendo a colpi di cacciavite e pinze. Si lavora ininterrottamente cercando di guadagnarsi quegli scampoli di tempo libero necessari.
“Perché lavori?” Per guadagnarmi il tempo libero. La massima aristotelica ha sempre la sua valenza soprattutto per tutti questi giovani professionisti e non che mettono piede a Le Saline. Il loro guadagno sono “Le Saline”.
Ci si rende conto quanto inveire non servi a nulla. “A lavare il capo al ciuccio ci perdi solo acqua e sapone”. Bisogna dosare, aspettare il momento giusto. Aspettare e poi colpire. E proprio nel momento in cui la controparte non se lo aspetta. Mettere da parte fronzoli e corbellerie e mirare al nocciolo, al cuore. Spesso ci si appiglia a stupidaggini senza senso che fanno perdere solo tempo e non concludono nulla.
Ormai sono due mesi che questa parte della Sardegna non vede un goccio di pioggia con la conseguenza che i prati sono in sofferenza e tante api sono in giro alla ricerca di acqua. Per capire cosa davvero i provi a vivere le Ville delle Saline senza pensieri in vacanza bisogna essere liberi, con il lavoro alle spalle. Stare seduti sui patii a pranzo, cena o colazione o godersi la leggera brezza sdraiati su di una lounge chair. Più volte si è stati invitati dagli ospiti ad accompagnare i pranzi o le cene nelle ville: ultimo Mario con Teresa e Lapo, uno splendido esemplare di Golden Labrador di due anni, in villa Cala Lunga, una delle nuove sette ville terminate a fine maggio. In questo modo ci si ritrova a rifocillarsi da questa estenuante canicola che non lascia spazio al respiro e al pensiero dosato. Offusca i pensieri e rende nervosi. Un caffè, una chiacchiera, una risata, una pacca sulla spalla e un “va Uagliò”. Come un buon padre che vede il figlio dare il meglio di sé per raggiungere l’eccellenza.
E’ piacevole vedere gli occhi degli adolescenti che si incontrano tra i viali degradanti verso il mare delle Saline, nel garden del Malì Beach Bar o a volte saltare la siepe di Eleagnos dei giardini e correre verso la libertà dei sentimenti. Come il salto di Joaquim Bardem in Mare dentro. L’adolescenza, l’epoca in cui l’esperienza si conquista a morsi .
Sometimes, in alcuni momenti postprandiali, tra una chiamata e un’altra o un pensiero che assilla e l’altro che preme quello che a sua volta assilla ci si getta senza pensarci in una piccola baia sempre deserta tra la spiaggia delle Saline e quella degli Svedesi dove appunto c’è il Malì beach Bar.
Nessuno la frequenta: né quelli del Camping Capo d’Orso, né quelli del Cala di Lepre, né gli ospiti de Le Saline. Per arrivarci c’è un breve passaggio tra le rocce e bisogna spingersi nella parte nascosta alle spalle di una serie di scogli.
Chi ti lascia una bottiglia di vino, chi un pensiero della sua terra, chi un invito ad andarlo a trovare, chi un sorriso, chi una carezza con lo sguardo, chi una stretta di mano di stima. Chi un “in bocca al lupo”. Chi un “ci rivediamo l’anno prossimo”, chi un suo bacio, chi una sua lacrima.
“Giro le spalle e nascondo il mio viso. Vado quasi sempre via in un battito di ciglia. In un momento. In una sola lacrima. Giro le spalle e vado.
Take your time
www.malibeachbar.com
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