Le libagioni cominciano ad abbondare al Malì Beach Bar, il fiore all’occhiello del Resort Le Saline. Il cuoco Carlo si dà da fare supportato da Carmine, Francesco e Vera. Una squadra nuova. Stagione estiva nuova, staff nuovo. Tranne chi lo gestisce, giunto al suo secondo anno. E così nell’ora di punta, tra le 13.30 e le 15.30 tanti nostri ospiti si rilassano all’ombra naturale delle piante autoctone della zona. Libagioni spagnole mercoledì 25.
L’apericena in collaborazione con Gusto Flamenco ha avuto come scenario il garden del Malì con la splendida apertura sul mare. Elena ha mostrato nel suo pentolone come si cucina la Paella Valenciana: tutti gli ospiti attorno. Theo e Lisi dalla Germania, Kevin e Mary dall’Irlanda, Natalie, Danny e Olga da Amsterdam, i cinque ragazzi austriaci, Katia e Matteo con la piccola e splendida Matilde, Andreas con moglie e due figli dalla Germania, Franca e Moreno. Il colore predominante? Il rosso spezzato nella sua tonalità da particolari neri. Lo scenario poi diventa suggestivo quando il sole si va nascondendo…
Questo sabato, come tutti gli altri, è stato un giorno di cambi. Cambi famiglie, cambi lenzuola ed asciugamani. Cambi di pensieri e strategie di lavoro.
In villa Santa Maria, da noi battezzata “la Campione”, in quanto la prima ad essere nata, è stato il turno di Hans con la sua famiglia. Sono rimasti con noi 14 giorni godendo a pieno del Golfo delle Saline. Dopo Hans è stato il turno di Rocco dall’Australia. Imprenditore molisano da ventotto anni in Australia, titolare di una importante società che rifornisce vari marchi in franchising del continente australe. E’ qui con i tre figli e la moglie. Manca la quarta figlia. Appena arrivato ha voluto un consiglio su uno dei migliori ristoranti di Palau per il pesce: e così ha voluto riservare un tavolo alla “Taverna”, da Mario e Piero. Sono diventati ottimi amici e Rocco ha confessato prima di partire di esserci tornato ben tre volte. Non si è privato di assaggiare nemmeno la cucina dell’agriturismo “La Colti”, strepitoso per il porceddu cucinato sul sughero. Molto alla mano Rocco, racconta storie. Le storie del cinquantenne emigrato “illo tempore” che è riuscito a suon di lavoro duro e sudore a dare sicurezza al suo proprio futuro e quello dei suoi figli. Ci piace. E’ genuino, sorride con gli occhi e con il cuore. E’ un assiduo. Uno di quelli che con diligenza e costanza, con fermezza e coraggio, è riuscito a vedere oltre il proprio giardino. Con l’apertura del Malì Beach Bar i nostri ospiti godono della Comfort Card: servizio spiaggia, asciugamani mare, un ombrellone, due sedie a sdraio, colazione di benvenuto a scelta tra la “dolce” e la “salata”.
In Villa Budelli invece si saluta con “Dobri Vecer” e “Privet”. Si ringrazia con “Spasibo” o “Bolsoe Spasibo” e si scende a compromessi con “Dagovorilis”. C’è Ekaterina con i genitori, il marito ed i suoi due figli. Avevano prenotato per quattordici giorni. Ho dovuto fare il possibile e l’impossibile per riuscire a trovargli il modo di prolungare la loro vacanza fino a fine giugno. Fa sorridere il modo in cui parla inglese: pensa in russo, se lo dice bisbigliando e poi lo traduce pian piano.
In Villa Barrettini uno dei personaggi più particolari delle “Holiday” Saliniane (Non manca la t, tranquilli!): Sven.
Dalla Germania con furore è stato attento a tutto, prendendo in giro con simpatia tutto lo staff. Dalla spiaggia alla reception. Sempre però con estremo rispetto. Già vuole prenotare per l’anno prossimo. Forse è tempo di preparare i nuovi listini, Sardegna 2015. Ora in Barrettini ci sono Kevin e Mary. Due signori sulla sessantina, distinti e molto cordiali. Ci fanno le correzioni in inglese e si sono affezionati sia al luogo che al personale. Da parte nostra non abbiamo nessun problema ad accettare i suoi consigli: anzi li esigiamo.
Passiamo in Villa Santo Stefano dove abbiamo avuto un diplomatico americano con moglie e figlia, che, curiosi, hanno fatto prima con piacere la visita e la degustazione enogastronomica alle Vigne Surrau, dopodiché si sono concessi tutto il relax del Malì: ogni pomeriggio con una bella bottiglia di vino rosso e la sera in giro per i ristoranti. Una ultima sosta tra gli abiti sartoriali di Porto Cervo e poi via, spazio a Katia e Matteo con la piccola Matilde. Sono la famiglia del Kairos.
Il Kairos. Il tempo non cronologio di Kronos. Ma quello delle occasioni. Di quelle mancate. O di quelle afferrate. L’istante delle occasioni. Crono è il titano che mangia i propri figli: il futuro inghiottito dal passato. Kairos invece ha le ali ai piedi, un rasoio in mano e la testa rasata tranne che per un ciuffo davanti, sopra la fronte: per prendere Kairos si devono avere riflessi affilati e mente acuta, essere pronti ad acchiappargli il ciuffo mentre sta arrivando, veloce come il vento; una volta passato non c’è più modo di raggiungerlo. E la mano, su una nuca rasata, non trova appiglio. Ebbene Katia e Matteo hanno afferrato la loro Villa nel momento in cui tutto tornava in ordine, pian piano, a fine Febbraio, ad un mese dall’apertura. Hanno acciuffato una delle ultime ville disponibili: ed ora vedere la piccola Matilde che se la ride e parla in quel linguaggio tutto suo è un piacere. La lingua dei bambini quando cominciano a farfugliare le prime parole è un qualcosa di magico: sembra che ti sussurrino ad ogni apertura di bocca un”ti voglio bene”.
Il tempo cairologico, il momento in mezzo al discorso in cui sai che puoi osare, l’istante in cui ti determini al bacio sapendo che è il momento giusto per baciare, l’ispirazione, cavalcata come un’onda improvvisa, del tratto decisivo o del finale dell’opera – può essere d’aiuto per tenere a mente che un tempo del genere esiste, un tempo in cui acciuffare Kairos che scatta verso di noi, ed esiste solo per le persone sveglie.
In Villa La Presa abbiamo avuto prima Luciano e sua moglie ed ora Andreas, medico tedesco con la moglie ed i figli. Ogni giorno se ne scende in spiaggia con una maglietta originale di qualche squadra differente: ora quella dell’Argentina, poi quella del Brasile, infine quella della Germania. Parla dei match del mondiale e prende in giro la nostra Italia. Doveva uscirsene proprio in un così malo modo!
A proposito di mondiali, la rovina di questi giorni: chi vuole vedere le partite in un modo, chi in un altro. Purtroppo sul satellitare la Rai oscura le partite. L’unica è la tv tedesca Zdf che le trasmette in chiaro, satellite Astra. E così arriva il turno di Michal in Villa Carpa. Terribile. Una furia. Sempre in movimento e di corsa, con mille cose da fare, ora vuole la canoa, poi vuole noleggiare la bici. Appena arrivato è andato in escandescenza perché non si vedevano le partite del mondiale. Smanioso correva da una parte all’altra. Poi fermatosi ha esclamato: “Ora vado a nuotare, ma voi, dovete trovare una soluzione”. Per fortuna l’abbiamo trovata… Dalla Polonia con smania di vivere. Dice che sta tutto l’anno su di una sedia a lavorare e allora in questi quindici giorni farà di tutto. Un metro e novanta di irruenza e frenesia.
Ultima settimana piena di spagnoli: tre ville hanno visto le famiglie iberiche protagoniste. E in questo momento stiamo guardando i voti su Booking.com che ci hanno lasciato: 9.6, 8.8 e 10. Grazie. Sempre dal Resort Le Saline Palau.